Il 25 aprile, come tutte le festività, è una di quelle date preceduta dai dubbi amletici sul cosa fare e dove andare…
Per l’occasione, dando una sbirciatina sul web, sono venuta a conoscenza di alcune visite guidate a Canosa di Puglia. L’idea è stata bocciata dai nostri amici, più propensi alle classiche scampagnate, ma il tutto non mi ha scoraggiato e in compagnia del mio ragazzo Marco siamo partiti per questa visita guidata… mai farsi prendere dalla pigrizia altrui 😉
Dell’aspetto storico di Canosa avevo sempre sentito parlare, soprattutto del sito archeologico di San Leucio e degli ipogei, ma non c’era mai stata una giusta occasione per andarci! Eccola finalmente 🙂
25 Aprile. Destinazione: siti archeologici di Canosa di Puglia.
Compagni di viaggi: Marco e Tappo.
Decidiamo di andare prima a San Leucio.
Considerando che è il 25 aprile, il sito è praticamente vuoto…. è un pò triste 😦
Incontriamo sin da subito una guida molto disponibile. Innanzitutto ci viene illustrata l’origine del nome San Leucio. Il sito, infatti, è stato scoperto nel 1925 sull’omonima collina appena fuori dalla città di Canosa: la collina di San Leucio.
Entrati nel sito, osserviamo quel che resta dell’ingresso della vecchia Basilica Paleocristiana ed io nella mia testa ripenso a come poteva essere un tempo e a ciò che si faceva.
Quando voi andate in un sito archeologico non vi capita mai di andare indietro nel tempo con la vostra immaginazione? A me sempre 🙂
Il mio viaggio fisico e “mentale” è andato crescendo nel momento in cui la guida ci ha spiegato che la Basilica, realizzata per la devozione ai Santi Medici, è stata costruita su di un tempio pagano italico, molto probabilmente legato al culto della Dea Minerva.
La trasformazione avvenne nel IV sec.
Nel sito, infatti, ci sono i reperti del tempio e quelli della Basilica che attualmente co-esistono (per info della storia di Canosa http://it.wikipedia.org/wiki/Canosa_di_Puglia).
Nel momento in cui la guida ci ha spiegato quali fossero le differenze artistiche tra le due culture, non è stato difficile individuare quali fossero i reperti appartenenti alla Basilica e quelli del tempio.
Infatti, dalle foto che seguono potete anche voi notare le differenze tra i due periodi storici.
Alla Basilica appartiene il pavimento a mosaico ricco di decorazioni (nodo di salomone, fiori e animali)
mentre al tempio fa riferimento un pavimento più semplice
La stessa diversità si riscontra per le colonne. Ci sono quelle pagane ruvide e “grezze”
e quelle della Basilica lisce e con capitelli.
Sono luoghi affascinanti e la presenza nello stesso sito di reperti appartenenti a periodi storici e a religioni differenti, crea emozioni molto forti e ti fa porre molti quesiti…
Spesso ciò che pensiamo sia passato, morto e sepolto è alla base della nostra vita: noi nasciamo e ci formiamo attraverso i vari frammenti di storia. Ecco perché la valorizzazione di questo come tanti altri siti archeologici è molto importante, non soltanto come attrattiva turistica, ma soprattutto per comprendere meglio la nostra storia e quindi noi stessi!
Proseguendo, la guida ci mostra un altro segno distintivo tra il tempio pagano e la Basilica: il perimetro delle due strutture. Il perimetro del tempio, infatti, era quadrato
mentre quello della Basilica aveva varie aree tondeggianti.
All’interno del tempio è presente, inoltre, una bellissima scultura raffigurante, se non erro, Diomede
Uscendo dal tempio ci sono queste bellissime colonne del probabile ingresso del luogo di culto pagano.
Terminata la visita al sito, entriamo nel museo e subito siamo colpiti dall’enorme scultura raffigurante due piedi giganti.
Si tratta dei piedi di uno dei due colossi (i Talemoni) costruiti dinanzi all’ingresso del tempio… immaginatevi una statua alta 5,30 metri peccato non averla intatta oggi!
Ed ecco, nella foto che segue, una bellissima riproduzione del tempio pagano
La Basilica, invece, era probabilmente così costituita
Francamente, tra la Basilica e il tempio, mi affascina più quest’ultimo, forse perchè è più antico e più “lontano” dalla nostra cultura attuale.
Nel museo sono conservati tutti i reperti che, giorno dopo giorno, sono stati ritrovati nel sito archeologico, come ad esempio questi incantevoli capitelli corinzi
Nella zona adiacente al sito sono state ritrovate, inoltre, delle tombe all’interno delle quali erano presenti tantissimi oggetti dei defunti: orecchini, spille, anelli, monete, lucerne e statuette tutti oggetti realizzati con uno stile artistico tipico della daunia.
Con questi scatti termina la visita al museo ma non la nostra visita a Canosa…. è durata un intero pomeriggio – per la gioia di Marco!
La prossima tappa, infatti, sono gli ipogei: dei veri e propri tesori sotterranei pieni di fascino e con tanti misteri ancora da svelare 😉
Fine prima Parte
Se desideri avere maggiori info su questa escursione o semplicemente hai bisogno di qualche consiglio non esitare a contattarmi dremdony@libero.it